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sabato 10 maggio 2014

Il bergamotto e le sue grandi virtù medicinali

di Vincenzo Pitaro

L’olio essenziale del bergamotto? È conosciuto da tempo per le sue proprietà fortemente antisettiche, rinfrescanti, rasserenanti e stimolanti per le funzioni cerebrali. Pensate un po’ quante straordinarie virtù possiede: elimina le tensioni da stress, gli stati di ansia, calma i nervi, favorisce la fiducia in se stessi. L’aromaterapia, di concerto con la fitoterapia, assieme ad altre branche della Medicina,  perdipiù lo annovera tra i suoi rimedi più efficaci anche nella cura di molti altri disturbi, tra cui l’artrosi,le malattie della pelle, la bronchite, i dolori reumatici, e via dicendo. E che dire del settore della cosmesi e dell'industria profumiera?
Questo preziosissimo olio essenziale, esclusivamente calabrese, fresco e dalla fragranza agrumata (estratto, per spremitura a freddo, dalla scorza dell’agrume) non solo costituisce la cosiddetta «nota di testa» - la base cioè più importante - per la realizzazione di tutti quei profumi di qualità che si producono nel mondo - quelli, per intenderci, rigorosamente non sintetici - ma viene utilizzato anche per impieghi diversi nella fitocosmesi.
«Una grazia di Dio», insomma, come farebbe dire oggigiorno, orgogliosamente, lo scrittore Francesco Perri ad uno dei suoi principali protagonisti (Gèsu), nel fortunato romanzo «Emigranti», edito dalla Lerici nel lontano 1928.
Il bergamotto (nome scientifico: Citrus Bergamia) è infatti un bene che viene dalla natura e che ci offre un ampio ventaglio di applicazioni. La sua zona di produzione, come si sa, riguarda soltanto un determinato lembo del Reggino. Un vero e proprio regalo che il Padreterno ha voluto concedere in esclusiva a quella sottile striscia costiera della Calabria, che si estende - per un centinaio di chilometri - tra Villa San Giovanni e Gioiosa Jonica, a cavallo tra lo Ionio e il Tirreno. È nelle piantagioni di quella Riviera che, agli incipienti tepori primaverili di ogni anno, le gemme tendono a schiudersi per la prima fioritura, liberando nell’aria un profumo intenso e penetrante. Poi, piano piano, i bergamotti crescono in tutta la loro bellezza. E a quel punto saranno loro a fare il regalo più bello. All’industria profumiera, e non solo. Dal frutto, è proprio il caso di dirlo, non si butta via niente. Anzi. Dalle attività produttive agroalimentare, come se il tutto non bastasse, arrivano sulle nostre tavole finanche squisiti liquori, elisir, canditi, confetture, gelati e ogni altro genere di dolciumi.
La notizia che tuttavia, recentissimamente, ha fatto sì che il bergamotto tornasse - per così dire - agli onori della ribalta internazionale, è arrivata ancora una volta dal fronte medico-scientifico, dalla Ricerca. Una tessera in più, finora sconosciuta, dunque, da aggiungere al già noto mosaico delle sue elevate proprietà terapeutiche.
A distanza di alcuni mesi dallo studio condotto nell’Università di Arcavacata, sotto la direzione del prof. Vincenzo Mollace (ricerca ch'era servita ad evidenziare i benefici effetti di alcune molecole contenute nell'agrume) un team di ricercatori dell’Università Magna Græcia di Catanzaro ha portato a termine una nuova interessante ricerca. Dallo studio (pubblicato dal «Journal of Functional Foods», una delle testate giornalistiche più autorevoli e prestigiose nel campo della ricerca medico-scientifica internazionale)emerge come «un gruppo di enzimi, noti con la sigla Hmgf (idrossi flavononi glutaril metile), possono contrastare l’azione dannosa di alcune proteine ritenute essere causa principale di malattie cardiache».
Le molecole contenute nel bergamotto, in pratica, secondo quanto emerso da questo studio catanzarese, «possono avere effetti simili a quelli delle statine nel controllare il colesterolo Ldl», senza far registrare nei pazienti quegli effetti collaterali tipici dei noti farmaci a tutt'oggi in commercio.
«I test condotti per confrontare gli effetti delle statine e degli enzimi Hmgf sul colesterolo», sostiene altresì l'équipe di ricercatori dell'Università Magna Græcia di Catanzaro, «in effetti, hanno dimostrato che il bergamotto ha funzionato altrettanto bene». «Il colesterolo alto», aggiungono gli stessi scienziati, «è un problema di salute comune per tutti noi e spesso le statine sono prescritte per contribuire a trattare la condizione. Pertanto, un supplemento giornaliero di estratto del frutto di bergamotto potrebbe essere molto efficace per il trattamento del colesterolo alto».
Vincenzo Pitaro
© Gazzetta del Sud, pag. Cultura e Spettacoli in Calabria, di Giovedì 8 Maggio 2014 «Il bergamotto arma segreta contro il colesterolo» - Archivio: www.gazzettadelsud.it - www.laltracalabria.it

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